Arrivarono, ad ottobre 2016 , 20 ragazze nigeriane, giovani tra i 16 ed i 18 anni, al Convento dei Cappuccini di Cava de' Tirreni, richiedenti protezione internazionale affidate dalla Prefettura alla Cooperativa Cappuccina che già operava nell'accoglienza degli anziani in situazione di fragilità .
Ragazze strappate a situazioni drammatiche, liberate anche dal controllo delle organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento della prostituzione.
Accolte ed assistite da educatori, assistenti sociali, infermieri, mediatrice culturale nel loro percorso di integrazione.
Ed oltre alle figure professionali, direttamente impegnate nella cooperativa, ci sono state le persone di buona volontà che hanno offerto la loro collaborazione.
E così ci sono state le lezioni di italiano, ci sono stati gli incontri presso il Centro con gruppi di loro coetanei ed anche con gruppi di persone adulte che venivano ad organizzare laboratori di cucito, faccende domestiche, cucina.
Molte ragazze hanno seguito anche la scuola pubblica e corsi professionali. Tre delle 15 ragazze che hanno frequentato la scuola sono riuscite a conseguire la licenza media e le altre i livelli A1 e A2 di conoscenza della lingua italiana.
Hanno avute tutte il riconoscimento dello status di rifugiati e sono state trasferite in SPRAR fuori Cava per continuare il loro percorso di integrazione.
Questi i fatti. Ma su questi fatti si innestano due storie. La prima è quella delle polemiche, delle proteste, delle accuse, delle contestazioni che ci furono e sulle quali ormai è sceso il silenzio.
La seconda è il progetto di alternanza scuola lavoro che fu organizzato dal Liceo De Filippis - Galdi per l'anno scolastico 2017 / 2018 . Quattro classi, in tutto circa cento studenti, accolsero le ragazze africane nel progetto "RACCONTIAMOCI ... IL VALORE DELLA SOCIALIZZAZIONE E DEL DIALOGO TRA DIVERSITA'" promosso dalla Dirigente Ester Cherri e seguito dalle professoresse Gabriella Benincasa ,Virginia Celentano, Rosanna Di Giaimo, Letizia Puglisi ed Antonella Sellitti.
Le ragazze furono accolte nell'Istituto e insieme agli studenti italiani e con la guida delle insegnanti, frequentarono laboratori linguistici e approfondirono la conoscenza della lingua italiana ed elementi di storia ed in generale di conoscenza dell'Italia . Nello scambio e nei rapporti tra i ragazzi, le ospiti fecero conoscere, a loro volta, modi di essere, storie, società del loro Paese.
Ma al di là delle narrazioni, è bello sentire le voci :
Lucia: " nel progetto confluisce qualcosa che può arricchirci sia dal punto di vista culturale che da quello umano e sociale: camminare insieme a queste ragazze che vengono da un mondo diverso per inserirle nel nostro mondo. Cosa che decisamente mi arricchisce ".
Sarah: " Giungere a Cava è stata una fortuna , perchè qui ci sono persone che mi stanno aiutando "
Emmanuel: " Da quando ho iniziato questo percorso mi sento arricchito, cambiato e più aperto verso gli altri , i diversi per pelle o cultura "
Jasmine " E' molto bello incontrare e stare a scuola con i giovani di Cava; le professoresse sono molto brave, i ragazzi e le ragazze ci insegnano a parlare italiano, ci parlano delle feste, delle tradizioni ".
Il cammino, non facile, delle ragazze, prosegue in altri luoghi, ma Cava ha dato loro qualcosa che rimarrà .