“ Dopo 27 anni di attività abbiamo aggiornato lo statuto facendo tesoro delle esperienze fatte, delle nuove realtà da affrontare ed anche, umanamente, del passare del tempo e dei cambiamenti che sono avvenuti nelle nostre vite.
Riportiamo il nuovo testo nella parte che riguarda gli scopi che perseguiamo, le attività che svolgiamo e che vorremo svolgere ed i modi per attuarli “
Articolo 3 - Finalità dell’Associazione
L’Associazione, ai sensi dell' art. 5 del CTS, per il perseguimento di finalità civiche,
solidaristiche e di utilità sociale, anche mediante forme di collaborazione con lo Stato, le
Regioni, le Province autonome e gli enti locali, si propone le seguenti finalità:
-- accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti;
-- promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della
difesa non armata;
-- promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici;
-- beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla
legge 19 agosto 2016, n. 166, e successive modificazioni, o erogazione di denaro, beni o
servizi a sostegno di persone svantaggiate.
Articolo 4 - Oggetto
L’Associazione ha per oggetto lo svolgimento in via esclusiva o principale delle seguenti
attività:
a) Promuovere e realizzare interventi di assistenza, anche per emergenze umanitarie, in
Italia ed all' Estero, di migranti, profughi e rifugiati;
b) Promuovere e realizzare iniziative di accoglienza ed ospitalità in Italia di
migranti,profughi e rifugiati;
c) Elaborare e realizzare - in Italia ed all' Estero - progetti di scolarizzazione, formazione
professionale e avviamento al lavoro;
d) Promuovere e realizzare sia in sede locale, che nazionale che internazionale attività
finalizzate a sviluppare, relativamente ai fenomeni migratori, una corretta informazione
ispirata a principi di rispetto, tolleranza, non discriminazione a causa di nazionalità,
religione, credo politico. Questo anche a mezzo di rapporti con le scuole.
e) Promuovere e realizzare, sia in sede locale che nazionale che internazionale, attività
volte a diffondere la cultura della pace, del rispetto reciproco tra persone e popoli, al di là
di ogni differenza etnica, di religione o di condizione sociale. Questo anche a mezzo di
rapporti con le scuole.
f) Favorire l' inserimento, l' interazione e l' integrazione nella società locale di cittadini non
italiani allo scopo di dare dignità, stabilità e sicurezza ai rapporti di convivenza nel nostro
territorio tra cittadini italiani e non italiani;
g) Partecipare a iniziative (anche a carattere nazionale) finalizzate alla realizzazione di
interventi normativi e regolamentari idonei a favorire l’acquisizione della cittadinanza
italiana da parte di coloro che sono di fatto parte della comunità nazionale, con particolare
riguardo alle seconde generazioni;
h) Promuovere e realizzare accordi di collaborazione con enti non profit e istituzioni
creditizie che abbiano maturato significative esperienze nel campo del microcredito e della
finanza etica in modo da favorire un percorso di inclusione economica sia a cittadini non
italiani che a cittadini italiani che non hanno accesso al credito.
Tutte le attività sopra indicate potranno essere svolte anche coordinandosi e collaborando
con altri soggetti locali, nazionali o sovranazionali.
L' Associazione potrà infine compiere qualsiasi altra attività che sia in maniera diretta od
indiretta attinente agli scopi sopra indicati.
Tali attività vengono svolte in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di
denaro, beni o servizi di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi. È
consentito lo svolgimento anche di attività diverse rispetto a quelle di interesse generale,
purché tali attività siano secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale,
secondo i criteri e i limiti che verranno stabiliti con decreto del Ministero del Lavoro e delle
politiche sociali ai sensi dell’art. 6 d. lgs. 3 luglio 2017 n. 117. L’esercizio delle suddette
attività è condizionato sospensivamente all’emanazione dei suddetti decreti.
Il 4 giugno scorso si è tenuta nel Salone di Rappresentanza del Palazzo di Città la terza edizione " in presenza " del Premio intitolato a Pinella Bisogno, dopo una pausa dovuta alla pandemia .
Il premio - istituito dalla famiglia di Pinella, Adolfo , Bianca e Mario -ha visto sempre la partecipazione organizzativa dell'Associazione Eugenio Rossetto, della quale Pinella era membro attivo, entusiasta, propulsivo.
Premio,come recita il manifesto che abbiamo sempre utilizzato in tutte le edizioni " ispirato dalla sua passione per il lavoro e la vita pubblica è il simbolico passaggio di una testimonianza di vita a chi segue le stesse strade da lei percorse "
E così nel corso degli anni è stato conferito a persone ed organizzazioni attive e meritevoli nel campo della ricerca e conservazione dei beni archeologici e del volontariato, il lavoro e l' attività che erano gran parte della vita pubblica di Pinella. Il premio è stato sempre un segno di continuità . E quest'anno la " continuità " non si è concretizzata in una semplice erogazione di danaro sia pure dal forte valore simbolico, ma è stata un'esperienza di vita,forte, coinvolgente.
Grazie all’affettuosa collaborazione della dottoressa Maria Antonietta Iannelli ed all’aiuto anche del dott.Enzo Boni , Adolfo è riuscito a stabilire un contatto con gli archeologi dell’Università di Varsavia che parteciparono ad una campagna di scavi presso la località della Madonna del Granato di Capaccio a fine anni settanta / primi anni ottanta.
Un gruppo di lavoro italo – polacco nel quale Pinella mosse i suoi primi passi professionali.
Siamo andati indietro nel tempo ,riprendendo la prima esperienza lavorativa di Pinella ed i contatti umani che si sono instaurati in quella occasione.
Ma non ci siamo limitati ad una rievocazione affettuosa e nostalgica, di cui ha portato una calda testimonianza la Sovrintendente Archeologia e Belle Arti di Salerno e Avellino, dott.ssa Bonaudo.
Il vero senso del premio Pinella Bisogno in quest’anno di rinascita e di ripartenza è stata l’idea di riannodare quei fili ,facendo continuare quella storia di giovani di tanti anni fa in un giovane di oggi ,mosso dalla stessa passione che aveva ispirato Pinella.
E così, per circa due mesi Aleksander Kukowski, studente dell’Università di Varsavia, ospite di Adolfo , ha svolto un progetto di ricerca presso L’Università di Salerno , Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale avendo come tutor la professoressa Rosa Fiorillo.
Aleksander è stato indicato dai professori Bartosz Kontny dell’Università di Varsavia ed Andrzey Buko dell’Accademia Polacca delle Scienze .
E' stata una scelta felice . Ha lavorato al suo progetto con grande apprezzamento della sua tutor, ha visitato anche da solo moltissimi luoghi : Pompei, Ercolano, Amalfi, Benevento , Buccino, i maggiori musei di Napoli, ha camminato nelle nostre colline cogliendone particolari che solo un occhio attento sa vedere, ha dipinto quadri di paesaggi cavesi .Grazie alla cordialità , apertura, disponibilità dei membri di Cava Experience e del suo Presidente Emiliano Sergio ha stretto contatti di amicizia con giovani cavesi . Insomma una immersione totale nel lavoro, nelle nostre terre, nella nostra società .
Nell'incontro del 4 giugno il professor Buko,in un perfetto italiano, ha raccontato l'esperienza scientifica ed umana di quello scavo, mescolando con saggezza ed affetto la presentazione dei risultati di quel lavoro, ed aneddoti e foto dei giovani di allora.
A sua volta Aleksander ha raccontato del suo lavoro , ma anche delle sensazioni provate in giro per la Campania , sottolineando le particolarità architettoniche che aveva notato,ma anche le differenze del territorio e della luce tra Italia e Polonia.
L'assessore alla Cultura Armando Lamberti ha accolto gli ospiti nella casa di tutti i cittadini e ha mostrato loro un simbolo della città, la Pergamena Bianca , segno della generosità che caratterizza la nostra comunità .
La pianista Sara Amoresano ha aperto e concluso l'incontro eseguendo due brani di Schumann, dei quali particolarmente adatto all'occasione quello di chiusura " Di Paesi e Genti Lontane " .
Resta di questo periodo, di questo impegno di Adolfo e della sua famiglia e di quelli che hanno con loro collaborato , la soddisfazione di essere riusciti a creare un ponte tra passato e presente , di aver concretizzato l'ideale di continuità che ha sempre caratterizzato il premio.
Resta, soprattutto, la speranza che sia un nuovo inizio di rapporti scientifici ed umani - soprattutto per le nuove generazioni - tra tutti quelli che si sono ritrovati e riuniti nel ricordo di Pinella.
il video dell'evento
Qualche riflessione a margine di un nuovo PCTO dell’Associazione Rossetto
Nonostante le perduranti difficoltà create dall’emergenza sanitaria, anche per l’anno scolastico 2021/22 l’Associazione Rossetto si è proposta per un PCTO (Percorsi di competenze trasversali e orientamento) presso gli istituti scolastici cavesi.
Ci viene dall'Africa la parola Ubuntu , che indica una regola di vita ispirata alla benevolenza verso il prossimo ,alla compassione ("sentire insieme", non “piagnucolare sui guai altrui “ ) ,al rispetto dell'altro, alla coscienza della coesistenza di diritti e doveri composti armonicamente in un desiderio di pace .
E si chiama "UBUNTU - NUOVE GENERAZIONI ITALIANE " un’associazione di promozione sociale con sede a Salerno . Nel suo nome c’è tutto il senso della sua attività, finalizzata a promuovere un nuovo modello di società, consapevole ed orgogliosa del suo pluralismo culturale, in cui ciascuno, nativo o immigrato, si senta partecipe del progresso sociale attraverso l’interazione fra diverse culture, etnie, religioni, presenti nel territorio.
Conoscenza e rispetto reciproci, volontà di camminare e di crescere insieme unendo la ricchezza culturale, le tradizioni , il passato ed il presente di popoli diversi che ormai convivono in un mondo che inutilmente tenta di erigere muri che saranno travolti dalla Storia.
Una nuova cittadinanza che si costruisce grazie ad un cammino condiviso di esperienze tra italiani e non italiani.
Ubuntu Nuove Generazioni Italiane si rivolge alle comunità non italiane che risiedono in Italia per permettere sempre di più l'interazione con la società italiana.
Grandissima attenzione e tanto lavoro viene fatto con i più giovani, nati in Italia o venuti da piccoli . Un lavoro finalizzato a mantenere vivo nei giovani il legame con le loro radici, a valorizzare le loro tradizioni e, nel contempo , creare intrecci , mescolanze , conoscenze con la società italiana in cui vivono.
Un lavoro dal quale nasceranno i nuovi cittadini, i nuovi italiani, quelli di seconda generazione, la “ generazione 2G “.
UBUNTU - Nuove Generazioni Italiane fa parte del Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI), una rete di associazioni di giovani con background migratorio attive su tutto il territorio nazionale.
Il coordinamento tende a rappresentare la “pluralità italiana” in tavoli istituzionali sia nazionali ed internazionali per promuovere un nuovo approccio alle politiche di inclusione e partecipazione, che risponda più efficacemente ai reali bisogni delle nuove generazioni.
In “Ubuntu – Nuove Generazioni Italiane “ operano, insieme, italiani e non italiani che svolgono progetti solidarietà sociale , di promozione e mediazione culturale .
Cosa hanno fatto e cosa fanno :
· Nel 2019 , due cicli di Laboratori di inclusione sociale ed integrazione interculturale rivolti a cittadini non italiani ( minori ed adulti ) residenti nel comune di Bellizzi (Sa). Attività, questa svolta in collaborazione con il Consorzio “ La Rada “ nell’ambito di realizzazione del Progetto FAMI “Impact Campania” con soggetto proponente la Regione Campania- Direzione Generale Politiche Sociali,
· Sempre nel 2019 è stata partner del progetto “ONI - Osservatorio regionale sulle nuove italianità”. Un gruppo di ricerca sulle dinamiche che stanno cambiando il panorama sociale e culturale della Campania sulle “nuove generazioni italiane”.
· L’associazione attualmente è partner del progetto Erasmus+ “Seconde Generazioni on Board”: in collaborazione con ICSE&Co. (International Center for Southern Europe), una organizzazione no-profit legata al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Firenze. E’ un progetto finalizzato a creare un dialogo tra giovani di seconda generazione e soggetti privati ed istituzionali attivi nella promozione della loro integrazione . Il progetto si svolge, anche con una indagine per conoscere meglio pensieri, sensazioni, problemi dei giovani non italiani nelle città di Firenze, Macerata, Bologna, Salerno e Roma .
E' forte naturalmente, il tema della " cittadinanza " soprattutto per i non italiani nati o residenti sin da piccoli in Italia, che troppo a lungo, per incertezze e mancanza di coraggio della politica non riescono a diventare " nuovi italiani " .
Su questo argomento anche noi dell'Associazione Eugenio Rossetto terremo viva la nostra attenzione e la nostra presenza.
Pertanto, per dare maggior diffusione ai risultati di questa ricerca ,in attesa degli incontri finali e della pubblicazione integrale dei risultati, condividiamo sulla nostra pagina Facebook le “pillole “ che i nostri amici di Ubuntu stanno cominciando a far girare per la parte della ricerca effettuata nel Salernitano con la collaborazione di cinquantotto giovani 2 G ( seconda generazione ) che riflettono sulla loro identità e sull'appartenenza al territorio in cui vivono .Per seguire tutte le loro attività segnaliamo la loro pagina Facebook “ ubuntu – nuove generazioni italiane “
Il 20 febbraio in un pubblico incontro on line abbiamo parlato della " rotta balcanica ".
Un realtà ignota a gran parte di noi , informati solo dei drammi delle traversate del Mediterraneo dai paesi del Nord Africa verso l'Italia .
Una lunga difficile strada che percorrono profughi provenienti dal Medio Oriente.
Afghanistan,Siria,Iraq,Iran.
Abbiamo chiesto a persone che sanno , perchè " ci sono dentro ", di raccontarci cosa succede tra Bosnia e Croazia , quali sono le conseguenze dell'esplosione della Jugoslavia,la vergogna dei respingimenti illegali di chi,arrivato alla frontiera italiana, crede di avercela fatta .
Silvia Maraone di IPSIA ACLI ci ha descritto cosa succede nelle foreste tra Bosnia e Croazia, dove lei opera,i brutali respingimenti sulla frontiera della Fortezza Europa .
Agostino Zanotti ci ha raccontato le ferite che ha lasciato la guerra in Jugoslavia, dove ancora vi è divisione tra etnie che convivevano e poi drammaticamente separate nei terribili anni tra il 1991 ed il 1995 .
Gianfranco Schiavone ci ha fatto capire parlando dei respingimenti illegali alla frontiera italiana, quanto ancora l'Europa tradisca i principi di democrazia e solidarietà che la ispirano.
Alla conoscenza ,come fa sempre da ormai più di 25 anni l'Associazione Eugenio Rossetto , si collega l'impegno ad intervenire .
Direttamente, quando ci è stato possibile, o in casi come questo raccogliendo fondi per supportare quelli che lavorano sul campo.
Ben consci che quello che è importante ,oltre all'aiuto materiale , che può anche essere piccolo, simbolico in realtà è la conoscenza, la partecipazione, l'essere vicini.
Ci sono state diciassette persone " di buona volontà " che hanno fatto una donazione.
Abbiamo inviato la somma di mille euro all'IPSIA ( Istituto Pace Sviluppo Innovazione ACLI ) che ha volontari sul campo, in Bosnia .
Una piccola goccia nel mare , ma a ben pensare il mare è fatto di tante gocce.
Grazie a tutti quelli che hanno ascoltato, riflettuto e deciso di fare qualcosa.
Amir Labbaf: «Il mio sciopero della fame per affermare i diritti dei migranti come me» (tratto da : www.vita.it)
Amir è un richiedete asilo iraniano difensore di una minoranza religiosa, è scappato dal suo Paese per evitare la morte. Ha chiesto asilo in vari Stati, fra cui la Croazia, ma inutilmente. Ha subito la violazione sistematica di qualsiasi diritto ed ora è costretto su una sedia a rotelle nel campo Sedra di Ostrozac, in Bosnia. Da 11 giorni ha iniziato uno sciopero della fame e dei farmaci.
Lo scorso 20 febbraio abbiamo avuto un incontro con associazioni e volontari che stanno aiutando i migranti bloccati sulla rotta Balcanica. Abbiamo voluto conoscere i drammi che vivono migliaia di persone che la percorrono. Abbiamo chiesto a persone che sanno, perché sono lì, di raccontarci cosa succede tra Bosnia e Croazia, la vergogna dei respingimenti illegali. Silvia Maraone ci ha descritto cosa succede oggi, nel gelo delle foreste tra Bosnia e Croazia, dove lei opera. Agostino Zanotti ci ha raccontato le ferite che ha lasciato la guerra in Jugoslavia, dove ancora vi è divisione tra etnie brutalmente separate nei terribili anni tra il 1991 ed il 1995 . Gianfranco Schiavone ci ha fatto capire, parlando dei respingimenti illegali alla frontiera italiana, quanto ancora l'Europa tradisca i principi di democrazia e solidarietà che la ispirano. Noi vogliamo dare un contributo e chiediamo anche a voi, che ritenete tutto ciò indegno, di darci un piccolo contributo.
IBAN: IT 48G0538776173000001216297
BIC: BPMOIT22XXX
Causale " Aiuto migranti Bosnia " .
GRAZIE!
Le rotte dei migranti , quelli che fuggono le guerre e le persecuzioni e quelli che fuggono la miseria , tutti in cerca di una nuova vita , non sono solo quelle del mare. Noi sentiamo sempre e solo parlare dei " barconi " .Non sappiamo che per arrivare sul "barcone " le persone hanno impiegato anni di viaggio,tra difficoltà e pericoli, spesso in mano ad organizzazioni criminali . Niente ci dicono , i mezzi di informazione , di altre " rotte ".